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Le Tesla vedono i fantasmi!

IN SINTESI: Le auto della marca Tesla sarebbero in grado di visualizzare i fantasmi sul loro schermo.

VALUTAZIONE: BUFALA. Le sagome umane visualizzate sullo schermo sono il prodotto di errori di riconoscimento delle immagini da parte del software di bordo. Questo software viene confuso da schemi di pixel particolari, che non hanno una forma umana ma sono “identificati” lo stesso come persone. È un problema ben noto nel campo del riconoscimento automatico delle immagini.

PRIMO AVVISTAMENTO: 2022.

PAROLE CHIAVE: Tesla, fantasmi, cimiteri, intelligenza artificiale.

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“Si ammala dopo il vaccino”: l’articolo del Nuovo Quotidiano di Rimini

IN SINTESI: Circola una foto di un articolo di giornale italiano con il titolo “Si ammala dopo il vaccino” e racconta di un’azione legale contro il Ministero della Salute per una bimba affetta da sindrome di Down che si sarebbe ammalata dopo il vaccino trivalente.

VALUTAZIONE: INGANNEVOLE. L’articolo è reale, risale al 2012 e il tribunale di Rimini ha inizialmente riconosciuto gli indennizzi previsti dalla legge, ma la Corte d’Appello di Bologna ha poi annullato la sentenza riminese.

PRIMO AVVISTAMENTO: 2022.

PAROLE CHIAVE: vaccino trivalente, sindrome di Down, tribunale di Rimini, Nuovo Quotidiano di Rimini, Andrew Wakefield.

Circola sui social network una foto che mostra un titolo di giornale: “Si ammala dopo il vaccino”. La notizia parla di una bambina che alla data dell’articolo ha 12 anni ed è nata sana; le sarebbe stata diagnosticata la sindrome di Down dopo aver fatto la vaccinazione trivalente. I genitori avrebbero fatto causa al Ministero della Salute.

Le mie ricerche indicano che la foto della pagina di giornale è autentica e non si tratta di un fotomontaggio. 

La testata responsabile è il Nuovo Quotidiano di Rimini, come si vede in alto a sinistra nella foto. Si tratta di un giornale gratuito il cui sito era Nqnews.it: al momento in cui scrivo queste righe ospita altri contenuti, ma Archive.org ci permette di vedere com’era per esempio a giugno del 2012.

Il sito Pianetadown.org ha una pagina che riporta il testo dell’articolo e indica che si tratta di una notizia apparsa il giorno stesso, che è il 26 maggio 2012.

Questo è il testo integrale dell’articolo, come trascritto da Pianetadown.org:

La bimba ora ha 12 anni e due sorelle perfettamente in salute. Dall’età di un anno però ha subito un regresso psicofisico

Si ammala dopo il vaccino

Nata sana, le diagnosticano la sindrome di Down dopo la “trivalente”
I genitori fanno causa al ministero della Salute. Prima udienza a Rimini

RIMINI - La sindrome di Down della quale è affetta la figlia potrebbe essere stata scatenata dal vaccino? Ne sono convinti due genitori riminesi che hanno avviato una causa di risarcimento danni nei confronti del ministero della salute. Ieri mattina, davanti al giudice del lavoro di Rimini, come da competenza prevista dalla legge del 1992, i due genitori rappresentati dall'avvocato Luca Ventaloro, hanno presentato varia documentazione, tra cui la più importate è quella specialistica prodotta dalla commissione medica dell'ospedale di Chieti. I medici della commissione hanno infatti accertato un nesso di casualità tra il vaccino e il danno subito, accertamento necessario per poter dare l'avvio ad una causa di risarcimento. E' bene chiarire fin da subito che la comunità scientifica internazionale sul tema dei danni da vaccino è estremamente divisa. Molti specialisti ritengono che i rischi da vaccino siano un “falso scientifico” e che un allarme generalizzato porterebbe danni per la salute collettiva. E poi c'è chi per sostenere la tesi inversa ha raccolto una lunga casistica. La legge italiana però prevede che vi siano dei risarcimenti dove la causa-effetto, vaccino-danno, sia provata. Al momento, la causa della coppia riminese, lui 45 anni, lei 39, altri due figlie perfettamente sane, è appena partita con l'assegnazione da parte del giudice di un incarico peritale per poter accertare e quantificare il danno. La bambina, nata nel 2000 perfettamente sana, viene sottoposta a vaccino a Rimini il 30 maggio del 2000 ad appena due mesi, poi in agosto e in febbraio. L'ultimo vaccino quello della cosiddetta trivalente ossia MTR lo fa all'età di un anno nell'aprile successivo. E' in quel momento che i genitori si accorgono che qualcosa non va. La bimba regredisce. Perde le capacità motorie iniziando a manifestare una serie di movimenti scoordinati. Non si relaziona più in maniera natura e dopo una serie di accertamenti la diagnosi è un colpo al cuore per la coppia di genitori: regresso psicofisico sfociato nella sindrome di Down. L'obiezione che si potrebbe avanzare è che tale patologia è una malattia genetica. Ci si nasce. Ma quando la bimba è venuta alla luce era perfettamente sana secondo i pediatri. Forse il colpevole è l'alluminio presente in un gran numero di vaccini sotto forma di idrossido o fosfato. Alte concentrazioni di alluminio può portare la sindrome di Down perché incide sulle variazioni di conformazione del DNA necessarie per l’espressione genetica. Se questo è il caso lo stabilirà il Ctu del giudice.

Pianetadown.org cita come fonte un link a Virtualnewspaper.it, un sito che si occupava di pubblicare i giornali in formato digitale e che oggi (2023) è dormiente, ma Archive.org ne ospita copie dell’epoca che ne documentano la natura.


Nei commenti alla pagina di Pianetadown.org se ne trova uno, datato 7 marzo 2013, che riporta un link (www.comilva.org/node/12919) a un commento dell’avvocato che ha affrontato la causa e che contiene anche la copia della sentenza. Questo link attualmente porta a una pagina vuota, ma su Archive.org se ne trova una copia d’archivio datata 10 luglio 2012, che parla della sentenza. Questa sentenza ha riconosciuto un nesso giuridico (non scientifico) di causalità fra la vaccinazione e l’autismo (non la sindrome di Down).


  Archive.org ha anche archiviato una copia della scansione della sentenza (PDF).


Tuttavia la Corte d’Appello di Bologna nel 2015 ha annullato la sentenza del tribunale di Rimini (Salute.gov.it, 2 marzo 2015):

Vaccino e autismo, nessuna correlazione. I giudici ribaltano in appello la sentenza del 2012

Nessun nesso causale tra vaccinazione e autismo.

La corte d'Appello di Bologna ha ribaltato la sentenza del giudice del lavoro di Rimini, che nel 2012 aveva stabilito un nesso tra la vaccinazione trivalente Mpr (morbillo-parotite-rososlia) e l'insorgenza di autismo in un bambino vaccinato nel 2002. La prima sentenza, che condannava il Ministero della salute salute riconoscendo il diritto all’indennizzo previsto dalla L. 210/92 per la famiglia del bambino, veniva ritenuta "storica" e utilizzata come punto di riferimento in molte cause civili per danni, che sono state avviate successivamente.

Il Ministero della salute ha fatto ricorso alla Corte d’Appello che ha nominato un consulente tecnico d’ufficio: il dottor Lodi ha stroncato i presupposti della decisione del giudice del lavoro definendo "scientificamente irrilevanti" le ragioni della sentenza riminese.

Nel giudizio di secondo grado il medico "ha segnalato in modo minuzioso la non pertinenza e la non rilevanza degli studi in essa citati". Il consulente della famiglia ha presentato le ricerche del medico inglese Wakefild, autore di un articolo su Lancet sui collegamenti tra vaccini e autismo, che poi venne ritrattato dai coautori e, alla fine, ritirato dalla rivista stessa. "Sono studi irrilevanti  -  ha scritto il perito  -  smentiti dalla comunità scientifica". Inoltre "nella storia clinica del bambino non c'è un'oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi ".


La comunicazione del Ministero della Salute include un link a una copia PDF della sentenza della Corte d’Appello (n. 1767/14, pubblicata il 13 febbraio 2015).

In sintesi: l’articolo è stato realmente pubblicato da un giornale gratuito di Rimini, risale al 2012 ed è sbagliato perché parla di sindrome di Down quando in realtà la condizione diagnosticata è autismo. La vicenda si è conclusa nel 2015 con l’annullamento della sentenza che inizialmente aveva disposto il riconoscimento del danno e i benefici di indennizzo previsti dalla legge. È emerso che le prove portate dalla famiglia erano infondate.

Invasione russa dell’Ucraina e disinformazione

L’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia è una guerra che viene combattuta anche a colpi di notizie false e di sensazionalismi. Come sempre in questi casi, i truffatori, i governi, i propagandisti e gli imbecilli vari stanno producendo molte più notizie false e immagini ingannevoli di quante i debunker ne possano controllare, e i giornalisti irresponsabili sono in piena frenesia da sensazionalismo. Non c’è tempo, e non ci sono le risorse umane, per indagare su tutto.

Se volete contribuire a ridurre i danni causati da falsità, truffe e disinformazione, seguite queste dieci raccomandazioni:

1. Qualunque video o audio o messaggio riguardante il conflitto, di qualunque fonte (anche giornalistica o governativa), va considerato con estrema prudenza e in mancanza di conferme FORTI non va condiviso, neanche per criticarlo.

2. Se qualcuno vi manda video / audio / messaggi non verificati sulla guerra, ditegli di piantarla di diffondere allarmi o almeno di smettere di mandarli a voi.

3. Se vedete notizie che sospettate già che siano false, NON MANDATELE PUBBLICAMENTE AI DEBUNKER. Regalereste solo visibilità: cancellatele e basta. Se proprio dovete segnalarle a un debunker, usate mail o messaggi privati.

4. Tutto quello che viene affermato senza prove può essere liquidato senza indagine. Non sta a noi debunker smentire: spetta a chi fa l’affermazione portarne le prove. Niente prove? niente fonti? Allora niente clic, niente inoltri, niente condivisioni, niente commenti.

5. Non scrivetemi chiedendo un mio parere su una notizia di guerra. Se non è legata all’informatica, non sono qualificato a dirne nulla e quindi sto zitto. Fate altrettanto.

6. Se avete letto su un sito (anche di giornale o emittente TV) una scemenza sulla guerra: A) PIANTATE DI LEGGERLO; B) NON CITATELO, neanche per contestarlo. Link che contestano o elogiano aumentano comunque visibilità e ranking e incassi pubblicitari.

7. Se frequentate gruppi social nei quali circolano allarmi sulla guerra, SMETTETE DI FREQUENTARLI. Non state facendo altro che rincoglionirvi e farvi venire ansie. PIANTATELA DI FARVI OSSESSIONARE DALLA GUERRA E DAI COMPLOTTISMI.

8. Invece di perdere tempo e alimentare paranoie sui social, fate altro. Leggete un libro. Riordinate la casa. Guardate un film. Cucinate. Tenete un diario privato. Staccatevi dallo schermo del telefonino e parlate con gli esseri umani che avete intorno. Aiutate chi ha bisogno.

9. Se avete figli, giocate con loro. Aiutateli con i compiti. Imparate una lingua straniera. Trovatevi con gli amici. Se avete un partner, fate l’amore (in sicurezza). Se non l’avete, siate creativi.

10. Parlate d’altro. Fate piani per il futuro, perché la guerra prima o poi finirà. Ma soprattutto, NON CONDIVIDETE CAZZATE. 

Tutto questo non vuol dire essere indifferenti alla guerra e alle sofferenze che causa. Vuol dire evitare di ridurle a spunto per battibecchi online che non risolvono nulla. Se potete fare qualcosa di concreto contro la guerra, fatelo. Chi lo fa non perde tempo sui social ad angosciarsi e angosciare gli altri.

Grazie.

Coronavirus! Coronavirus! Coronavirus!

Tutti noi debunker siamo sommersi di segnalazioni. Ciarlatani, truffatori, disinformatori e imbecilli vari stanno sfornando allarmi e false notizie sul coronavirus a getto continuo in una quantità mai vista prima. Non abbiamo tempo e risorse per indagare su tutto. Ma qui trovate le indagini fatte finora:



Se volete darci una mano a contenere lo tsunami di falsità, truffe e disinformazione, seguite queste dieci raccomandazioni:

1. Qualunque video o audio o messaggio di fonte non ufficiale è da considerare falso fino a prova contraria. Non va condiviso, ma va CESTINATO. Per qualunque informazione bisogna rivolgersi DIRETTAMENTE alle fonti ufficiali ed esperte.

2. Se qualcuno vi manda video / audio / messaggi sul coronavirus che non provengono da fonte ufficiale DIRETTA, ditegli di piantarla di diffondere allarmi e che si sta comportando da incosciente.

3. Se vedete notizie che sospettate già che siano false, NON MANDATELE PUBBLICAMENTE AI DEBUNKER. Regalereste solo visibilità: cancellatele e basta. Se proprio dovete segnalarle a un debunker, usate mail o messaggi privati.

4. Tutto quello che viene affermato senza prove può essere liquidato senza indagine. Non sta a noi debunker smentire: spetta a chi fa l’affermazione portarne le prove. Niente prove? niente fonti? Allora niente clic, niente inoltri, niente condivisioni, niente commenti.

5. Non scrivetemi chiedendo un mio parere su ricerche mediche o notizie mediche. Non sono qualificato a dirne nulla e quindi sto zitto. Fate altrettanto.

6. Se avete letto su un sito una scemenza sul coronavirus:
A) PIANTATE DI LEGGERE QUEL SITO;
B) NON CITATELO, neanche per contestarlo. Gli regalereste visibilità e incassi pubblicitari. Internet non distingue fra link che contestano e link che elogiano. Sono sempre link, che aumentano visibilità e ranking.

7. Se frequentate gruppi WhatsApp nei quali circolano allarmi, SMETTETE DI FREQUENTARLI. Non state facendo altro che rincoglionirvi e farvi venire ansie. PIANTATELA DI FARVI OSSESSIONARE DAL CORONAVIRUS E DAI COMPLOTTISMI.

8. Invece di perdere tempo e alimentare paranoie sui social, fate altro. Leggete un libro. Riordinate la casa. Guardate un film. Cucinate. Tenete un diario privato. Staccatevi dallo schermo del telefonino e parlate con gli esseri umani che avete intorno. Aiutate chi ha bisogno.

9. Se avete figli, giocate con loro. Aiutateli con i compiti. Imparate una lingua straniera. Fate quel lavoretto di casa che avete sempre rinviato perché non avevate tempo. Se avete un partner, fate l’amore (in sicurezza). Se non l’avete, siate creativi.

10. Parlate d'altro. Fate piani per il futuro. Ma soprattutto,
A) STATE A CASA.
B) NON CONDIVIDETE CAZZATE.

Questa pausa forzata non è una corsetta: è una maratona. Se andate avanti così, finirete senza fiato ben prima del traguardo.

Pensateci. Grazie.